
proprio impegno nel contribuire al successo delle primarie del 14 ottobre non fuga tutte le nostre perplessità sull’operato della Lista Civica. Abbiamo colto e continuiamo a cogliere gli appelli di Walter Veltroni ad aprire alla società civile, al mondo del lavoro, delle professioni, del volontariato: proprio lo stesso mondo al quale si faceva appello per le candidature alla Lista Civica, peraltro rispettato solo in parte. Condividiamo questo reiterato desiderio di mescolanza del sindaco e candidato Segretario del PD, fa parte della nostra cultura politica e della nostra impostazione “civica”, ma notiamo che a poche settimane dalla stesura della lista dei candidati tutto sia ancora avvolto da un fitto mistero complice magari anche l’estate che forse è giunta anche “provvidenziale”. Chi decide le candidature nelle liste? Con quale criterio? Davvero con quello indicato da Veltroni? Il sindaco ha annunciato centinaia di nomi (circa cinquecento?) da proporre agli organismi locali, ma noi che abbiamo rappresentato e cerchiamo di rappresentare il civismo in politica in che modo potremo incidere nel Partito Democratico senza lasciare il predominio ai partiti (DS e Margherita) che comunque avranno la parte ineluttabilmente preminente? Di questo se n’è parlato ben poco e probabilmente parte della responsabilità va addebitata al fatto che un autentico coordinamento della Lista Civica non sia mai esistito realmente. Ci sono ancora troppi interrogativi e la sensazione è che ci possa essere l’interesse a ragionare a fatto compiuto senza condividere in pieno né una strategia né un percorso comune che dovrebbe essere uno degli assi portanti di una lista civica e democratica che negli anni ha voluto e cercato di smarcarsi da logiche asfissianti di partiti chiusi e autoreferenziali. Proprio da questo la Lista Civica trae la sua forza, ma non vogliamo che la debolezza che ne consegue – quella di non avere una solida struttura – possa prendere il sopravvento se già non l’abbia fatto. Gli incontri dell’Holiday Inn sono sempre stati importanti, ma la sensazione che ci hanno lasciato al termine è stata un po’ quella del “rompete le righe” con i nostri bei propositi che ognuno riporta nel proprio Municipio senza che un’autentica rete si sia messa davvero in moto. Il rischio è quello concreto di entrare in un Partito Democratico in ordine sparso, senza una precisa identità civica, fatto che favorirà quella tendenza all’annessione e alla cooptazione classica di chi ha vissuto una vita di partito; il risultato sarebbe quello di disperdere tante energie civiche per scioglierle in maniera poco incisiva o marginale in un megapartito di apparati. Poi forse sarebbe il caso di chiarire se in futuro, come annunciato, ci potrà essere davvero ulteriore spazio a livello locale per le liste civiche pur lavorando con il Partito Democratico. In tal caso sarà opportuno attrezzarci diversamente da come abbiamo fatto fino ad ora proponendoci come un modello collaterale, sperimentando nuove forme di fare politica con la nostra capacità di attrazione nei confronti di quel mondo svincolato dal quello propriamente politico e magari contribuendo a fermare la pericolosa pulsione di “antipolitica” che si sta sviluppando nel nostro paese. Se altre esperienze di liste civiche dovessero esserci nel futuro sarà il caso di non mandare dilettanti allo sbaraglio, ma di prepararli adeguatamente alla politica “di palazzo” per capirne i meccanismi e cercare in tempo le soluzioni per provare a cambiarlitramutandola in autentico servizio per il cittadino. Perciò formazione e attenta selezione dei candidati basata sull’appartenenza civica, sulla
meritocrazia, sul passato, su quanto si può dare in futuro e con logiche non spartitorie. Chiediamo un incontro urgente tra tutti i coordinatori della Lista Civica Roma per Veltroni, i consiglieri e tutti i membri delle
istituzioni, i simpatizzanti e tutti i civici che in questi anni hanno contribuito faticosamenteal tentativo di portare il civismo nella politica.
Coordinatori Municipio 19