Officina sdc intervista Giulietto Chiesa 19/3/08 N1/2
Officina sdc intervista Giulietto Chiesa 19/3/08 N2/2
3/22/2008
Perchè i giovani sono scontenti?
I giovani sono scontenti perché per loro tutto è dovuto, i giovani di oggi danno tutto per scontato, in qualsiasi rapporto, amico-amica, amica-amato, studente-professore, figlio-genitore, lavoratore-datore di lavoro ecc…
I giovani di oggi credono, e si sbagliano, che la vita è pretesa, invece non è così, la vita è domanda.
Ogni rapporto con l’altra persona è gratuito, una persona non dà per ricevere, una persona da perché si sente di dare, perché ha desiderio di donare all’altro.
La parola che mi da più fastidio e non piace detta da un amico, è la parola “dovere”.
I giovani di oggi, secondo me, sono scontenti perché danno tutto per scontato e tutto per dovuto, senza andare a fondo nei rapporti, non danno importanza a ciò che fanno, costruiscono i loro progetti sull’immaginazione e non riescono ad ancorarli alla realtà.
Il consiglio che do ai giovani è di amare più la verità che loro stessi, io così ho trovato la vera felicità.
Vincenzo
I giovani di oggi credono, e si sbagliano, che la vita è pretesa, invece non è così, la vita è domanda.
Ogni rapporto con l’altra persona è gratuito, una persona non dà per ricevere, una persona da perché si sente di dare, perché ha desiderio di donare all’altro.
La parola che mi da più fastidio e non piace detta da un amico, è la parola “dovere”.
I giovani di oggi, secondo me, sono scontenti perché danno tutto per scontato e tutto per dovuto, senza andare a fondo nei rapporti, non danno importanza a ciò che fanno, costruiscono i loro progetti sull’immaginazione e non riescono ad ancorarli alla realtà.
Il consiglio che do ai giovani è di amare più la verità che loro stessi, io così ho trovato la vera felicità.
Vincenzo
3/18/2008
L’appello della discordia
Il 28 febbraio 08 si è svolta l' assemblea in A1; l'obiettivo era quello di dar voce agli studenti di Scienze della Comunicazione sulla vicenda dell' eliminazione dell'appello di tesi di Aprile e in tal modo portare all'attenzione della presidenza la posizione negativa degli studenti su questa scelta.
Gli organizzatori erano fiduciosi sulla riuscita dell'iniziativa visto il buon esito della raccolta firme che ha raggiunto ben 400 adesioni e visti anche i numerosi topic su comunicatori.net.
Quando invece l'assemblea si è trasformata in una vera e propria Caporetto, non solo la partecipazione è stata a dir poco nulla e quantificabile in 4 studenti, ma ha spinto l’organizzatrice Agostina di Martino a "gettare la spugna" e a scrivere una serie di topic di fuoco su comunicatori.net.
I primi a farne le spese sono stati gli studenti che hanno firmato per riattivare la sessione di tesi, definiti scrocconi e opportunisti, poi è toccato anche ai rappresentanti e in particolare a Benedetta Cosmi accusata di aver tentato di manipolare la "povera e indifesa" di Martino.
Non posso non nascondere l' ammirazione verso l'organizzatrice, per essersi impegnata in questo progetto a dir poco arduo visti anche i tempi estremamente ridotti per una riuscita positiva.
Trovo stucchevole l'atteggiamento da vittima sacrificale che oggi la di Martino sta portando avanti, ritengo che le cose vadano fatte quando realmente ci si crede, anche contro l'indifferenzache è sicuramente il male peggiore che oggi attanaglia la nostra Facoltà, ma sopratutto la società che ci circonda.
Sugli attacchi ai rappresentanti non posso non concordare, mi sono trovato spesso infatti a scrivere contro l'indifferenza e la passività di questi "signori"; credo però che siano completamente ingiuste le critiche contro la Cosmi, in assoluta imparzialità, nonostante l’amicizia che mi lega a lei, ho apprezzato la sua estrema buona fede che talvolta la conduce a scelte sbagliate perchè vengono fatte con il cuore e non con la testa. Io personalmente credo che i fallimenti, qualunque essi siano, non debbano essere imputati a cause esterne, ma vadano ricercati dentro di noi, nelle nostre incapacità.
di Antonio Nesci
3/14/2008
EVENTO

http://officinasdc.altervista.org/VOL./flyeretto.jpg
3/11/2008
3/01/2008
L’Unità in rosso

Ma facciamo un passo indietro, è da più di un anno che i conti economici sono in rosso, pertanto si è fatta molto credibile la cessione del quotidiano ad un nuovo editore, in particolare al gruppo Angelucci.
Tutto ciò ha prodotto un senso di inquietudine nella redazione del quotidiano, non solo per via della vendita, ma soprattutto perché il gruppo Angelucci è editore di Libero, quotidiano vicino al centro destra.
Visti l’incertezza della vendita e i mancati nuovi investimenti vista la campagna elettorale, l’assemblea di redazione ha deciso di mettere in atto un pacchetto di sei giorni di sciopero dal 26 febbraio.
A. N.
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