
Se la vittoria di Berlusconi alle elezioni politiche era decisamente prevedibile, molto meno lo era quella di Gianni Alemanno nella corsa al Campidoglio. Il candidato di An è il nuovo sindaco di Roma, con un distacco di circa il 7% su Rutelli al secondo turno. Sul successo di Alemanno ha influito sicuramente la “svolta a destra” dell’Italia, accentuata nel ballottaggio dalla voglia di salire sul carro del Pdl da parte di molti e dalla delusione di una parte dell’elettorato di centro-sinistra.
Ma la vittoria dell’ex ministro dell’Agricoltura trova alcune spiegazioni anche nella capitale. Innanzitutto va detto che Alemanno, ex Fronte della Gioventù e Msi, incarna una destra sociale che a Roma gode di un certo seguito. Ma oltre alle motivazioni ideologiche c’è dell’altro: se si pensa che due anni fa Veltroni aveva battuto Alemanno al primo turno, si capisce come la politica dell’attuale leader del Pd abbia lasciato parecchio malcontento. Per molti Veltroni si è preoccupato troppo dell’immagine mediatica della città (Notte bianca, Festa del Cinema, ecc.) e troppo poco dei problemi quotidiani dei romani, soprattutto nelle periferie, dove il successo del centro-destra è stato ancora più netto. Anche la scelta di candidare Rutelli, già sindaco due volte, forse non è piaciuta a tanti: non si può infatti trascurare il voto disgiunto di 60mila elettori che hanno scelto il candidato
del Pd Zingaretti alla Provincia e Alemanno al Comune. Ma l’elemento che probabilmente ha spianato la strada al trionfo elettorale del Pdl anche nella città eterna è rappresentato dai recenti dibattiti sulla sicurezza. Hanno fatto breccia nei cittadini della capitale i proclami xenofobi e razzisti della destra, proprio mentre i media hanno amplificato a dismisura l’”emergenza sicurezza”. Cero è che quando uno schieramento politico possiede e gestisce i mezzi d’informazione è più facile per questo alimentare nelle persone bisogni su cui poi basare la campagna elettorale. Questo non significa che la sicurezza è un problema inesistente o esclusivamente calato dall’alto. E’ vero infatti che una consistente percentuale di alcuni tipi di reati è commessa da immigrati irregolari, ma è anche vero che l’immigrazione è accettata, e sfruttata, da quel mondo imprenditoriale così vicino al centrodestra che prima richiede manodopera a basso costo e poi si scaglia contro gli extracomunitari per ottenere consensi. E stavolta di consensi ne ha ottenuti molti.
Andrea Pranovi
andrea.pranovi@underpress.it
Ma la vittoria dell’ex ministro dell’Agricoltura trova alcune spiegazioni anche nella capitale. Innanzitutto va detto che Alemanno, ex Fronte della Gioventù e Msi, incarna una destra sociale che a Roma gode di un certo seguito. Ma oltre alle motivazioni ideologiche c’è dell’altro: se si pensa che due anni fa Veltroni aveva battuto Alemanno al primo turno, si capisce come la politica dell’attuale leader del Pd abbia lasciato parecchio malcontento. Per molti Veltroni si è preoccupato troppo dell’immagine mediatica della città (Notte bianca, Festa del Cinema, ecc.) e troppo poco dei problemi quotidiani dei romani, soprattutto nelle periferie, dove il successo del centro-destra è stato ancora più netto. Anche la scelta di candidare Rutelli, già sindaco due volte, forse non è piaciuta a tanti: non si può infatti trascurare il voto disgiunto di 60mila elettori che hanno scelto il candidato
del Pd Zingaretti alla Provincia e Alemanno al Comune. Ma l’elemento che probabilmente ha spianato la strada al trionfo elettorale del Pdl anche nella città eterna è rappresentato dai recenti dibattiti sulla sicurezza. Hanno fatto breccia nei cittadini della capitale i proclami xenofobi e razzisti della destra, proprio mentre i media hanno amplificato a dismisura l’”emergenza sicurezza”. Cero è che quando uno schieramento politico possiede e gestisce i mezzi d’informazione è più facile per questo alimentare nelle persone bisogni su cui poi basare la campagna elettorale. Questo non significa che la sicurezza è un problema inesistente o esclusivamente calato dall’alto. E’ vero infatti che una consistente percentuale di alcuni tipi di reati è commessa da immigrati irregolari, ma è anche vero che l’immigrazione è accettata, e sfruttata, da quel mondo imprenditoriale così vicino al centrodestra che prima richiede manodopera a basso costo e poi si scaglia contro gli extracomunitari per ottenere consensi. E stavolta di consensi ne ha ottenuti molti.
Andrea Pranovi
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