11/16/2008

(Anti)Fascismo?

Dopo le vicende di piazza Navona credo sia doveroso domandarci che cosa c’è dietro il valore condiviso dell’anti-fascismo che una parte del movimento anti 133 fa proprio in un modo quasi ossessivo.
Io credo ci sia tanto. Innanzitutto dimostra quanto questa parte del movimento sia debole a livello di idee se oggi per poter mantenere insieme le numerose anime che ne fanno parte deve trasformare un valore in una bandiera con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
E’ sufficiente infatti vedere il video su YOUTUBE sul canale OFFICINAsdc dal titolo: Occupazione delle Facoltà di S.d.C. e Sociologia Sapienza Roma, per rendersi conte della violenza verbale che tutto ciò produce.
Forse chi legge crede che tutto ciò sia lontano dalle nostre Facoltà (Sociologia e Scienze della Comunicazione) e che alla fine sono solo parole di studenti che cercano di scaldare gli animi.
Non è così! Anche da noi si sono verificate delle azioni che possono essere interpretate come un inizio di intolleranza profonda e con sfumature violente che non vanno sottovalutate. Un esempio emblematico è avvenuto qualche settimana fa quando i manifesti elettorali dei ragazzi del movimento studentesco Vento di Cambiamento, che si presenta alle elezioni per il rinnovo della rappresentanza studentesca al Consiglio di Facoltà di Scienze della Comunicazione, sono stati staccati e gettati per terra da alcuni studenti che si fanno portatori del valore dell’anti-fascismo.
Tutto ciò non è passato inosservato ad un gruppo di studenti che hanno chiesto spiegazioni a questi sedicenti anti-fascisti i quali hanno risposta che il Movimento Vento di Cambiamento è un movimento Fascista e pertanto non può avere il diritto di “esistere”.
Io ho intervistato Francesco Noè candidato nel Movimento Vento di Cambiamento che si è rammaricato di questo incidente, ma soprattutto ha ribadito che ne’ lui ne’ la Lista che lo sostiene sono dei nostalgici Fascisti, rimanendo comunque molto colpito e turbato da questa vicenda.
Tutto ciò mi fa riflettere e mi domando e vi domando... se l’anti-fascismo oggi venisse strumentalizzato per essere trasformato in una ghigliottina dove decapitare la libertà di alcuni a favore di altri?
Tutto ciò non è nuovo, ci sono esempi nella storia che dimostrano che quando partiti, movimenti o gruppi di potere di origini diverse esauriscono i contenuti pur di non sparire o percorrere la strada dell’auto critica si scagliano contro fantasmi immaginari, ingigantendoli ed usando la strategia del terrore con conseguenze che possono essere disastrose.
Io personalmente mi aspetto che tra qualche giorno prima di poter entrare nelle Facoltà dovremmo dichiarare non solo di essere anti-fascisti ma anche di sinistra per poter ancora avere il diritto di cittadinanza.
di Antonio Nesci.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

1) il fatto che il movimento nazionale, romano e delle due facoltà è caratterizzato da un forte sentimento antifascista non vedo come possa escludere la presenza di altri contenuti. Non credo si sia di fronte ad un aut-aut, ma perchè no ad un et-et. Se tu ci fossi stato durante le discussioni per la produzione dei documenti non avresti potuto assolutamente dire questo. Il fatto che comunque l'antifascismo sia forse l'unica cosa che riesce a tenere unito tutto il movimento (oltre alla lotta contro la 133, non vorrai negare anche questo!)...evviva!!! finalmente un movimento fatto di persone con coscenza di se stesse, stanche di farsi rappresentare e stanche di rappresentanze inutili e politicanti. e questo a cosa porta se non all'eterogeneità di motivi e motivazioni di chi scende in piazza? porca vacca...evviva se non c'è un unico pensiero comne su cui tutti si sarebbero dovuti appiattire...
2) sul fatto dei manifesti di vento di cambiamento...non sono daccordo su come sono andate le cose...ovvio! nel senso, o si lasciano tutti o si strappano tutti! io avrei scelto la seconda opzione. ti ricordo che un'altro slogan che guarda caso unisce tutto il movimento è: "non ci rappresenta nessuno!" credo fortemente nell'irrappresentabilità del movimento...che, viva dio!, ha esteso la sua protesta oltre la 133. se in questa estensione ci entrano pure le rappesentanze studentesche...bè...a ognuno il suo!

Anonimo ha detto...

Sono pienamente consapevole, sarei uno sciocco a pensare il contrario, che il Movimento anti legge 133 non è solo unito dal sentimento dell’ antifascismo ma che al suo interno il panorama è estremamente variegato e che voglia anche essere un monito dell’ Università ad una classe politica che oggi non riesce o non vuole portare avanti un’idea alternativa di società.
Ciò non toglie però che come io scrivo “UNA PARTE DEL MOVIMENTO” e ciò vale sia per la mia Facoltà che per il Movimento nel suo insieme, porta avanti l’idea, che io naturalmente non condivido, che l’Onda sia un movimento di Sinistra e antifascista, trasformando per tanto sia l’essere di Sinistra e antifascista in una discriminante forte.
Cosa provoca tutto ciò?
Io credo una profonda divisione tra gli studenti moderati e quelli di Sinistra, ciò non fa bene all’Onda visto che come te credo che la vera forza del Movimento nasca dalla sua eterogeneità.
Su la irrapresentabilità avrei molto da dire, comunque i manifesti non erano stati staccati per via dell’irrapresentabilità del Movimento ma perché Vento di Cambiamento era un movimento Fascista, cosa ben diversa dal concetto dell’irrapresentabilità.

Antonio Nesci