
Da lunedì 2 febbraio, un gruppo di cinque esperti della Banca d'Italia si installerà a Milano per collaborare stabilmente con la Procura della Repubblica nelle indagini su reati economico-finanziari. Un gruppetto di consulenti che il Governatore Mario Draghi ha dislocato nella capitale economica del Paese, aderendo a una richiesta ufficiale avanzata poco dopo l'estate dal Procuratore capo Manlio Minale. Poche settimane per definire i dettagli tecnicooperativi e, poco dopo la metà di dicembre, il Governatore ha impartito le sue disposizioni.
Così, in nome dell'efficacia della collaborazione tra Istituzioni dello Stato, si è costituita la pattuglia di segugi guidata da Renato Righetti, storico punto di riferimento dell'antiriciclaggio dell'Uic e oggi della Banca d'Italia. Un gruppetto di esperti con notevoli poteri di indagine e una inedita indipendenza funzionale: i loro interfaccia saranno di fatto i soli magistrati e lo stesso Governatore.
Il gruppo di specialisti sarà «esclusivamente dedicato» alla lotta alla criminalità economica e finanzaria - dunque non al solo contrasto del reato di riciclaggio - e, su autorizzazione del Pm, potrà chiedere agli uffici preposti (banche, finanziarie, professionisti, alla stessa Banca d'Italia) ogni sorta di dati e documenti di interesse dell'inchiesta. Con, è il caso di aggiungere, una capacità di analisi e una velocità di utilizzo dei dati, finora impedita (e lamentata) dalle procedure che impongono defatiganti triangolazioni tra magistrati, polizia giudiziaria e consulenti. Data la delicatezza dei compiti assegnati alla nuova unità milanese, questa potrà richiedere - quando ritenuto necessario - la consegna di dati e documenti brevi manu, per limitare al massimo il pericolo di propalazione di notizie riservate. I membri della task force milanese saranno a tutti gli effetti ausiliari di Polizia giudiziaria a supporto del magistrato, così da semplificare le procedure e agevolare il contrasto a bancarottieri, evasori fiscali, corruttori, in genere abili e determinati nell'occultare i gruzzoli sottratti e magari nascosti in paradisi fiscali.
Se, com'è probabile, la collaborazione tra Banca d'Italia e Procura di Milano funzionerà, l'esperimento verrà esteso ad altri distretti giudiziari dell'intero territorio nazionale. L'iniziativa di un pool di specialisti finanziari che collabori con l'omologo pool di inquirenti, porta la firma del Governatore e del Procuratore di Milano, ma è verosimile che l'idea sia maturata nel collaudato tandem formato dai leader delle due pattuglie: Francesco Greco, Procuratore aggiunto di Milano e Renato Righetti, al momento numero due dell'Ufficio informazioni finanziarie della Banca d'Italia.
Un'accoppiata che ha lavorato a tutti i casi più importanti (Parmalat, Antonveneta, "furbetti", Siemens/Enelpower) recuperando alle casse statali e alle tasche dei risparmiatori, centinaia di milioni di provenienza illecita.
Così, in nome dell'efficacia della collaborazione tra Istituzioni dello Stato, si è costituita la pattuglia di segugi guidata da Renato Righetti, storico punto di riferimento dell'antiriciclaggio dell'Uic e oggi della Banca d'Italia. Un gruppetto di esperti con notevoli poteri di indagine e una inedita indipendenza funzionale: i loro interfaccia saranno di fatto i soli magistrati e lo stesso Governatore.
Il gruppo di specialisti sarà «esclusivamente dedicato» alla lotta alla criminalità economica e finanzaria - dunque non al solo contrasto del reato di riciclaggio - e, su autorizzazione del Pm, potrà chiedere agli uffici preposti (banche, finanziarie, professionisti, alla stessa Banca d'Italia) ogni sorta di dati e documenti di interesse dell'inchiesta. Con, è il caso di aggiungere, una capacità di analisi e una velocità di utilizzo dei dati, finora impedita (e lamentata) dalle procedure che impongono defatiganti triangolazioni tra magistrati, polizia giudiziaria e consulenti. Data la delicatezza dei compiti assegnati alla nuova unità milanese, questa potrà richiedere - quando ritenuto necessario - la consegna di dati e documenti brevi manu, per limitare al massimo il pericolo di propalazione di notizie riservate. I membri della task force milanese saranno a tutti gli effetti ausiliari di Polizia giudiziaria a supporto del magistrato, così da semplificare le procedure e agevolare il contrasto a bancarottieri, evasori fiscali, corruttori, in genere abili e determinati nell'occultare i gruzzoli sottratti e magari nascosti in paradisi fiscali.
Se, com'è probabile, la collaborazione tra Banca d'Italia e Procura di Milano funzionerà, l'esperimento verrà esteso ad altri distretti giudiziari dell'intero territorio nazionale. L'iniziativa di un pool di specialisti finanziari che collabori con l'omologo pool di inquirenti, porta la firma del Governatore e del Procuratore di Milano, ma è verosimile che l'idea sia maturata nel collaudato tandem formato dai leader delle due pattuglie: Francesco Greco, Procuratore aggiunto di Milano e Renato Righetti, al momento numero due dell'Ufficio informazioni finanziarie della Banca d'Italia.
Un'accoppiata che ha lavorato a tutti i casi più importanti (Parmalat, Antonveneta, "furbetti", Siemens/Enelpower) recuperando alle casse statali e alle tasche dei risparmiatori, centinaia di milioni di provenienza illecita.
da www.dagospia.com
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