La politica cambia i nomi,
Milioni di persone a votare per le primarie. Era iniziata così, nell’entusiasmo generale, l’avventura del Partito Democratico, la nuova formazione di centro-sinistra figlia della fusione tra Ds e Margherita. Tuttavia, nel giro di qualche mese ecco che si scoprono gli altarini: il partito, che doveva essere un grande esempio di rinnovamento della politica italiana, diventa teatrino dei battibecchi tra i soliti personaggi rimasti ancora legati alle fazioni d’origine e preoccupati di vedere scalfito il loro potere. Per non parlare del programma: su molti aspetti c’è ancora tanta confusione, come dimostrano i continui contrasti sulle questioni etiche. Il Partito Democratico è nuovo solo nel nome. Invece che rappresentare l’inizio della trasformazione di una politica che ha ormai stufato gli elettori, il nuovo partito non fa altro che accelerare quel processo di “americanizzazione” della politica, per cui l’ideologia viene rimpiazzata dal marketing. Insomma, la sinistra italiana cerca di far sua la strategia che ha portato Berlusconi a dominare il paese: pochi contenuti e tanta apparenza.
E il Cavaliere? Dopo la spallata non riuscita in occasione del voto sulla finanziaria al senato e il conseguente calo di consensi ha deciso un “restyling” del suo partito. Forza Italia diventa infatti il partito del Popolo delle Libertà, così come hanno scelto milioni di italiani (almeno così dice Berlusconi) che hanno fatto file ai gazebo per scegliere non i contenuti o i personaggi del nuovo partito (che restano gli stessi identici di prima), ma il nome. Una gran bella prova di democrazia…
E il Cavaliere? Dopo la spallata non riuscita in occasione del voto sulla finanziaria al senato e il conseguente calo di consensi ha deciso un “restyling” del suo partito. Forza Italia diventa infatti il partito del Popolo delle Libertà, così come hanno scelto milioni di italiani (almeno così dice Berlusconi) che hanno fatto file ai gazebo per scegliere non i contenuti o i personaggi del nuovo partito (che restano gli stessi identici di prima), ma il nome. Una gran bella prova di democrazia…
di Andrea Pranovi
andrea.pranovi@underpress.it
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