Cominciamo bene
Dopo le corna ed il kapò al socialista Schultz – ricordi ormai di lustri or sono - Berlusconi torna alla ribalta
comica internazionale con due belle gaffe. E non è ancora Presidente del Consiglio. Martedì 15 aprile, a Radio Montecarlo, Odino Silvio ha detto che “Zapatero ha fatto un governo troppo rosa, che noi non possiamo fare anche perché in Italia c’è una prevalenza di uomini”. Mah, a parte il fatto che se al governo ci dovesse mettere donne come la Prestigiacomo di sicuro la maggioranza dei maschi italici preferirebbe vederle ballare a Striscia la Notizia, a quanto ci risulta nel nostro Paese ci sono più donne che uomini, quindi il discorso non regge a priori. In ogni caso le spagnole ci sono rimaste un tantino male, una per tutte la ministra alle Infrastrutture signora Alvarez, che ha affermato: ”Le parole di Berlusconi sono un’offesa. [...] molte donne non vorrebbero lavorare con un politico che pensa questo delle donne”.
Vista l’alta considerazione di Belli Capelli per il genere femminile, ci chiediamo cosa se ne faccia della Brambilla. Ma lasciamo l’ardua risposta ai cani che durante le cene di Arcore aspettano qualche boccone da sotto al tavolo. Non contento, Odino Silvio ha voluto fare “il simpa” – come direbbero nell’avanzato Nord - anche al fianco dell’amico fraterno Putin, accolto giovedì 17 nella villa in Costa Smeralda assieme a cabarettisti e ballerine del Bagaglino ed al cantore epico Mariano Apicella. Così i due statisti se la sono risa fino a tarda notte. Italiaaaani!: la politica internazionale è una cosa seria, ed infatti tra una minchiata su Alitalia e l’altra, il giorno dopo c’è stato persino il tempo per una conferenza stampa, in cui il Presidente in pectore ha mostrato il suo lato più scherzoso. La giornalista russa Natalya Melikova ha chiesto a Putin ragguagli riguardo la relazione con la ginnasta Alina Kabaeva (e questo ci fa immaginare che di giornalisti inutili non ce ne siano solo in Italia e che pure in Russia ci possa essere un tiggì come Studio Aperto): l’ex ufficiale del Kgb l’ha gelata con lo sguardo, e Berlusconi le ha fatto “pum pum”, mimandole altresì il gesto del mitra.
Allora, occhèi che la giornalista avrebbe potuto farsi i cazzi suoi, ma il mitra - come ricorda la Federazione Nazionale della Stampa Italiana - richiama alla mente i duecento e più reporter uccisi in Russia negli ultimi dieci anni, da chi non si sa. Cioè, dal governo russo, ma non ditelo troppo in giro. La Melikova si sarà vista davanti la povera Anna Politkovskaja ed è scoppiata in lacrime. Capiamo dunque perché Belli Capelli abbia detto “farei volentieri il cambio tra stampa russa e italiana”: meglio un giornalista che piange rispetto a uno che fa domande.
Ma via, lo sapevamo che Berlusconi è un burlone per natura, e se gli italiani l’hanno votato è giusto intrattenere il popolo con qualche goliardata. Piuttosto sembrano essere usciti pazzi quelli del Partito Democratico. Mentre le mummie della Sinistra Accozzaglia litigano - dall’alto del loro 3% - su falce e martello, Dabliu Veltroni ha annunciato un governo ombra per fare opposizione: con un sequestro lampo hanno preso GiuliAno Ferrara, al fianco gli metteranno Fassino, e uno per il largo l’altro per il lungo faranno un’ombra della madonna, ci potranno stare dietro tutti i dirigenti del PD (sempre che Fioroni si metta a dieta). D’Alema e il suo cinismo possono dunque spadroneggiare: “L’avevo detto io” – ha affermato - “che dopo il «si può fare» dovevamo mettere i puntini. Così ora potevamo aggiungere:
«una bella cagata»”. A proposito, per avere un commento a freddo passata la sbornia del post elezioni abbiamo intervistato Pietro, operaio di Bergamo, e gli abbiamo chiesto se abbia dato preferenza alla
Sinistra o alla Lega. “A nessuno dei due “ - ha risposto - “in verità prima del 13 aprile non sono andato in bagno per quattro giorni: nella cabina elettorale volevo fare come il ragionier Fantozzi. Solo che poi, lì dentro, a vedere simboli e nomi dei partiti mi sono venuti in mente i candidati e mi sono costipato”.
Tiriamo lo sciacquone su queste elezioni, va, e guardiamo avanti.
Dopo le corna ed il kapò al socialista Schultz – ricordi ormai di lustri or sono - Berlusconi torna alla ribalta
comica internazionale con due belle gaffe. E non è ancora Presidente del Consiglio. Martedì 15 aprile, a Radio Montecarlo, Odino Silvio ha detto che “Zapatero ha fatto un governo troppo rosa, che noi non possiamo fare anche perché in Italia c’è una prevalenza di uomini”. Mah, a parte il fatto che se al governo ci dovesse mettere donne come la Prestigiacomo di sicuro la maggioranza dei maschi italici preferirebbe vederle ballare a Striscia la Notizia, a quanto ci risulta nel nostro Paese ci sono più donne che uomini, quindi il discorso non regge a priori. In ogni caso le spagnole ci sono rimaste un tantino male, una per tutte la ministra alle Infrastrutture signora Alvarez, che ha affermato: ”Le parole di Berlusconi sono un’offesa. [...] molte donne non vorrebbero lavorare con un politico che pensa questo delle donne”.
Vista l’alta considerazione di Belli Capelli per il genere femminile, ci chiediamo cosa se ne faccia della Brambilla. Ma lasciamo l’ardua risposta ai cani che durante le cene di Arcore aspettano qualche boccone da sotto al tavolo. Non contento, Odino Silvio ha voluto fare “il simpa” – come direbbero nell’avanzato Nord - anche al fianco dell’amico fraterno Putin, accolto giovedì 17 nella villa in Costa Smeralda assieme a cabarettisti e ballerine del Bagaglino ed al cantore epico Mariano Apicella. Così i due statisti se la sono risa fino a tarda notte. Italiaaaani!: la politica internazionale è una cosa seria, ed infatti tra una minchiata su Alitalia e l’altra, il giorno dopo c’è stato persino il tempo per una conferenza stampa, in cui il Presidente in pectore ha mostrato il suo lato più scherzoso. La giornalista russa Natalya Melikova ha chiesto a Putin ragguagli riguardo la relazione con la ginnasta Alina Kabaeva (e questo ci fa immaginare che di giornalisti inutili non ce ne siano solo in Italia e che pure in Russia ci possa essere un tiggì come Studio Aperto): l’ex ufficiale del Kgb l’ha gelata con lo sguardo, e Berlusconi le ha fatto “pum pum”, mimandole altresì il gesto del mitra.
Allora, occhèi che la giornalista avrebbe potuto farsi i cazzi suoi, ma il mitra - come ricorda la Federazione Nazionale della Stampa Italiana - richiama alla mente i duecento e più reporter uccisi in Russia negli ultimi dieci anni, da chi non si sa. Cioè, dal governo russo, ma non ditelo troppo in giro. La Melikova si sarà vista davanti la povera Anna Politkovskaja ed è scoppiata in lacrime. Capiamo dunque perché Belli Capelli abbia detto “farei volentieri il cambio tra stampa russa e italiana”: meglio un giornalista che piange rispetto a uno che fa domande.
Ma via, lo sapevamo che Berlusconi è un burlone per natura, e se gli italiani l’hanno votato è giusto intrattenere il popolo con qualche goliardata. Piuttosto sembrano essere usciti pazzi quelli del Partito Democratico. Mentre le mummie della Sinistra Accozzaglia litigano - dall’alto del loro 3% - su falce e martello, Dabliu Veltroni ha annunciato un governo ombra per fare opposizione: con un sequestro lampo hanno preso GiuliAno Ferrara, al fianco gli metteranno Fassino, e uno per il largo l’altro per il lungo faranno un’ombra della madonna, ci potranno stare dietro tutti i dirigenti del PD (sempre che Fioroni si metta a dieta). D’Alema e il suo cinismo possono dunque spadroneggiare: “L’avevo detto io” – ha affermato - “che dopo il «si può fare» dovevamo mettere i puntini. Così ora potevamo aggiungere:
«una bella cagata»”. A proposito, per avere un commento a freddo passata la sbornia del post elezioni abbiamo intervistato Pietro, operaio di Bergamo, e gli abbiamo chiesto se abbia dato preferenza alla
Sinistra o alla Lega. “A nessuno dei due “ - ha risposto - “in verità prima del 13 aprile non sono andato in bagno per quattro giorni: nella cabina elettorale volevo fare come il ragionier Fantozzi. Solo che poi, lì dentro, a vedere simboli e nomi dei partiti mi sono venuti in mente i candidati e mi sono costipato”.
Tiriamo lo sciacquone su queste elezioni, va, e guardiamo avanti.
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