
politica come quella di oggi ciò non è poco. Una campagna che dietro, naturalmente, aveva un progetto. Il PD
voleva creare uno spartiacque tra passato e futuro, un qualcosa che segnasse un punto e a capo. Molta importanza è stata data a concetti come innovazione, sviluppo, creatività, mobilità sociale. Punto cardine poi, era la qualità. Qualità economica che si sarebbe dovuta concretizzare nell’aumento della ricchezza, nella promozione della concorrenza. Qualità della democrazia intesa come eliminazione di ogni tipo di disuguaglianza. Qualità della giustizia, che si sarebbe
esplicata nella abbreviazione dei processi e nella ragionevolezza dei tempi, nell’inasprimento delle pene per i reati contro le donne ed i minori. Infine molto risalto è stato dato ai temi della famiglia e della condizione delle donne. Tutti questi intenti sono stati smentiti dai risultati. Il PD ha totalizzato il 33,3% di voti alla Camera ed il 33,7% al Senato. Se aggiungiamo i risultati relativi all’Italia dei Valori, le percentuali salirebbero rispettivamente al 37,7% ed al 38%. E’ vero, le elezioni sono state perse. Ha vinto il PDL. Tuttavia i risultati del PD sono stati buoni. Veltroni infatti ha ottenuto due punti in più alla Camera rispetto all’Ulivo nel 2006 e ben sei punti in più al Senato dove, sempre due anni fa, DS e Margherita ebbero il 28,2%. Inoltre il PD ha recuperato al PDL 20 punti di distacco in due mesi.
Forse è per tali motivi che Veltroni ha dichiarato dopo la sconfitta: "Dalle condizioni in cui siamo partiti possiamo parlare di rimonta. Ora i riformisti hanno una forza vera." Cosa ha impedito di raggiungere l’ambito traguardo? Forse il fatto che il leader del PD non ha mai negato l’esperienza del governo Prodi che aveva deluso molti elettori anche, se non soprattutto, di sinistra. Forse il Partito Democratico nel Nord non è stato percepito come radicato nel territorio ed è da qui che sono venuti i voti alla Lega. A dimostrazione di ciò sta il fatto che a Veltroni sono andati i voti
delle tradizionali regioni "rosse" come Toscana, Emilia, Marche, Umbria, Molise, Basilicata. Forse l’insuccesso è da rintracciare in ragioni storiche, politiche, culturali, sociologiche o nel loro intreccio. O forse Veltroni semplicemente non è un uomo con un impero dietro, non fa battute ad effetto, non è arrogante, non si dipinge come unto dal Signore e poi attenzione….udite udite: non ha ricevuto condanne!!! Allora perché mai gli italiani dovrebbero votarlo??
di Marco Pennacchia
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