
Ci sono luoghi in questo mondo in cui Dio sembra aver distolto lo sguardo. Sono i massacri, le torture, la fame, le atrocità che coinvolgono milioni di individui. Sono i conflitti di cui spesso non abbiamo notizia perché i detentori dell’informazione non ritengono importante diffondere.
Le uniche guerre di cui si parla sono “La Guerra al Terrorismo” , il conflitto Iracheno, quello Arabo-Palestinese. Come tutti noi sappiamo gli interessi economici e politici che ruotano intorno a questi conflitti sono ingenti, guidati dalla Grandi potenze e per tale motivo sempre oggetto di discussione da parte dei media. Sono relativamente pochi “gli altri” conflitti che attirano la nostra attenzione. Secondo alcune stime, nel periodo 1946-2000, ci sarebbero stati più di 150 conflitti provocando 23 milioni di morti di cui i 2/3 civili: donne, anziani e bambini.
Sono state definite le “Guerre del Silenzio” le cui storie, spesso inascoltate, sono però reali e fanno parte del mondo in cui viviamo.
E’ la storia del Sahara occidentale, la cui popolazione da oltre 10 anni attende il referendum per ottenere l’indipendenza dal Marocco e conta 165 mila esuli nei campi profughi in Algeria.
La storia del Senegal, uno dei Paesi più poveri al mondo dove la richiesta di indipendenza e la rivolta antigovernativa ha provocato più di 2000 morti e 50.000 profughi.
La Sierra Leone, attraversata da un continuo stato di guerra, ha impedito che venisse realizzato qualsiasi programma di sviluppo e risanamento nonostante la ricchezza del sottosuolo con giacimenti di diamanti, oro, bauxite e rutilio.Ufficialmente nel 2002 la guerra è stata dichiarata conclusa ma le conseguenze che il Paese paga sono molteplici.
La Costa D’Avorio ha conosciuto per motivi etnici e razziali 5 tentativi di colpo di stato in un anno. Ora il Paese è diviso in 2: le regioni del nord sono controllate dai ribelli mentre le forze governative cercano di mantenere integro il territorio meridionale.
Nel Ciad, dopo un breve periodo di tregua dal 1998 al 2002, è ripresa la guerriglia nel nord del Paese.
Nel vicino Sudan la guerra dura ormai da quasi mezzo secolo ed anche qui l’origine di questi conflitti si può attribuire a cause religiose, economiche geografiche, razziali, storiche e politiche
Drammatica è la situazione nella regione desertica del Darfur dove gruppi paramilitari arabi compiono massacri e operazioni di pulizia etnica sulla popolazione nera.
Altri conflitti si verificano in Somalia, Etiopia, Eritrea, Repubblica del Congo, Uganda, Ruanda, Burundi e Angola.
Ma anche in altre parti del mondo i conflitti di cui non si parla mai non mancano.
Non è facile oggi giorno essere diretti perché tutto è sempre mascherato dagli interessi economici politici e sociali ma credo che ognuno di noi abbia diritto alla verità e alla trasparenza dell’informazione affinchè i massacri, le miserie e i conflitti non rimangano avvolti nel silenzio.
1 commento:
Posta un commento