2/29/2008

194 tra revisionisti e conservatori

Nel nostro paese da diversi anni è in atto un dibattito o come vorrebbe qualcuno una delegittimizzazione della legge che regola il tema dell’aborto: la 194.
In questi giorni il tema si è fatto a dir poco incandescente per via di ciò che è avvenuto al Policlinico di Napoli dove i carabinieri hanno fatto un controllo su un possibile aborto fuori legge segnalato da una telefonata anonima, probabilmente da un dipendente dell’Ospedale.
La segnalazione si è rivelata inesatta; alle forze dell’ordine il primario Carmine Nappi ha dichiarato: <<>>.
Tutto ciò ha provocato un piccolo terremoto, le femministe si sono scagliate contro le forze dell’ordine perché non dovevano entrare nell’Ospedale, anche se contro voglia i maggiori leader delle prossime elezioni si sono dovuti confrontare con il tema spinoso dell’etica che avrebbero sicuramente preferito lasciare alla coscienza dei singoli.
Giulio Ferrara lascia il suo programma su L7 Otto e mezzo per fondare un nuovo partito con l’intento di difendere in questo paese la vita ecc..
Naturalmente la 194 si trova nel centro del ciclone. La prima parte della legge recita: l’interruzione di gravidanza è consentita nei primi novanta giorni di gestazione, ma nella seconda parte, molto discussa, leggiamo che è comunque consentito ricorrere all’aborto tra il quarto e quinto mese solo per motivi di natura terapeutica
Da qui dobbiamo fare un passo indietro e tornare alla vicenda di Napoli perché l’ aborto effettuato al policlinico era di natura terapeutica perchè il feto era affetto dalla sindrome di Klinefelter, che è una malformazione dei genitali che può portare molto spesso alla sterilità.
Va detto che questa sindrome non pregiudica la vita normale dell’individuo e che colpisce 1 nato ogni 500, molto spesso chi ne è affetto non ne è nemmeno consapevole.
La domanda che mi pongo e che vi voglio porre è se era necessario spegnere una vita per questo tipo di malformazione o si dovrebbe rivedere la 194 inserendo un prontuario specificando le malattie dove si può attuare l'aborto di natura terapeutica e non lasciarla alla discrezione del medico?
Fatemi sapere che ne pensate scrivendomi all'e-mail: banzai_sdc@yahoo.it

Antonio Nesci

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