
La responsabilità della fine prematura del governo non può essere imputata semplicisticamente nè a Mastella e Dini, né alla eccessiva eterogeneità della coalizione, né alla (destabilizzante) nascita del Pd. Per governare con più tranquillità e stabilità sarebbe bastata una sola, semplicissima cosa: vincere le elezioni. Ebbene sì, bisogna finalmente ammetterlo: questa coalizione di centro-sinistra è riuscita a non stravincere le elezioni dopo cinque anni di disastri berlusconiani. Questa coalizione, dopo la schiacciante vittoria alle regionali, è riuscita a dilapidare un enorme vantaggio nel giro di pochi mesi. Questa coalizione è riuscita a perdere in Italia, e vincere solo grazie ai voti degli italiani all’estero (diritto, quello del voto degli italiani all’estero, da togliere al più presto).
Si è provato a dare la colpa alla legge elettorale, scordandosi di ricordare che la coalizione di centro-destra ha preso più voti al senato. Oggi, col senno di poi, è fin troppo facile ammettere che il governo di unità nazionale, invocato adesso con tanta veemenza dalla maggioranza del centro-sinistra, sarebbe stato venti mesi fa la soluzione più logica e più responsabile di fronte a un sostanziale pareggio. Ma chi può biasimare i vari Prodi, D’Alema, Fassino, Bertinotti e Rutelli? Quella notte del 10 aprile 2006 io ero in piazza Piazza Santi Apostoli e ricordo benissimo il mio stato d’animo; non avrei accettato mai e poi mai di condividere quella risicatissima vittoria, tanto meno di condividerla con Berlusconi. Questo devono avere pensato i leader dell’Unione, questo è quello che pensava tutto unito il “popolo” del centro-sinistra. Nessuno probabilmente avrebbe accettato, dopo una campagna elettorale piena d’odio con non mai, l’idea di scendere a patti con il “nemico” e forse per questo allora i leader del centro-sinistra non se lo sono potuti permettere.
E invece eccoci qui oggi, con Prodi ormai a casa a fare il nonno e nuove elezioni, che vedranno come vincitore certo Berlusconi, come unica via d’uscita all’orizzonte. La colpa di tutto ciò è di Mastella? Di Dini? Della “porcata” elettorale? No. La colpa è di chi venti mesi fa, non ha saputo nell’interesse del paese, scegliere con lungimiranza. Un’altra prova, l’ennesima, che questa classe politica incompetente va resettata.
Emiliano Dictor
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